Diego Foresti ama Viterbo e la Viterbese. Ha sempre detto di ammirare la
famiglia Camilli, in particolare Piero con il quale ha un grande rapporto.
Ma la decisione del Patron di non iscrivere la squadra al prossimo
campionato sta scatenando la caccia al D.G. per accaparrarselo per la
prossima stagione.
D’altronde uno stimato professionista di questo livello è alquanto raro da
trovare nel mondo professionistico.
La riprova è stata l’accoglienza a lui tributata dalla tifoseria del Monza
nella gara di andata della finale della Coppa Italia.
A Como si stanno muovendo per cercare di riportarlo a casa, anche se le
minestre riscaldate sono sempre un rischio per entrambi.
Tante altre squadre starebbero bussando alla porta del nostro Direttore;
difficile trovare in giro siffatte competenze.
Fino a qualche giorno fa nessuno avrebbe mai pensato di avvicinare
Foresti. Forte di un legame saldo con Piero Camilli e di un contratto che lo
lega alla Viterbese fino a giugno 2020, nessuno si sarebbe mai sognato di
farlo; avrebbe ottenuto solo una porta in faccia. Delicatamente, ma
l’avrebbe ricevuta.
Oggi le cose sono cambiate. I proclami del Patron hanno rimesso tutti in
movimento e, non è dato saperlo, in molti potrebbero in queste ore contattare il Direttore Generale, che a questo punto è quasi obbligato a guardarsi intorno.
E qui si arriva al peccato capitale. Il duo Camilli-Foresti si potrebbe
smembrare. Che peccato veramente. Per la Viterbese e per il calcio. Ma
possibile che Camilli non abbia riflettuto anche su questo? Che aveva
trovato una persona capace, tanto da delegare a lui tanti impegni? E
soprattutto che aveva trovato una persona fidata e leale?
Far finire tutto questo sarebbe veramente un peccato.
Per noi tifosi, per Diego e per Piero.
Ma la vita va così: anche i più grandi Amori finiscono.
E possono ricominciare da altre parti.
