Dal giorno successivo alla sanzione del giudice sportivo sui fatti accaduti con l’Arezzo il Patron Piero Camilli è rimasto fermo sulle sue decisioni. Più o meno. Ha dichiarato di mettere in vendita la Viterbese (ha anche detto a più riprese di regalarla) per smettere col calcio. Molte testate giornalistiche hanno da quel giorno riportato quella che sembra essere una decisione inamovibile di Camilli. Chiunque telefoni a Camilli, la risposta è sempre la stessa: “lascio”. E ci può anche stare che il Patron abbia voglia di smetterla col calcio. Anche se in molti nutrono dubbi. Si rincorrono tante voci, si fanno tante ipotesi. A questo punto non possiamo far altro che ipotizzare alcuni scenari che potrebbero verificarsi nel breve o medio periodo. D’altronde il 24 scade il termine per presentare richiesta di iscrizione al campionato di serie C. Lo scenario che rappresentiamo vuole solo riunire tutte le possibili soluzioni. Sicuramente ci sfuggirà qualcuna:
1) Camilli trova un acquirente e si continua la serie C:
2) Camilli non trova nessun acquirente disposto a soddisfare la richiesta economica;
3) Camilli decide di regalare la società ad un soggetto sportivo:
4) Camilli decide di iscrivere la squadra per avere più tempo per trattare una eventuale cessione;
5) Camilli decide di smettere, non iscrive la Viterbese e consegna la squadra al Sindaco;
6) Il Sindaco chiede di poter iscrivere la nuova Viterbese in serie D qualora trovi un nuovo soggetto sportivo;
7) Un’altra Società, vista la non iscrizione della Viterbese porta il titolo a Viterbo in una categoria anche inferiore;
8) Camilli ci ripensa e continua l’avventura Viterbese:
“A bel vedere c’è poco tempo”.