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Viterbese

Ricorso Luciano Camilli: ora la palla passa alla Procura Federale

Il caso dell’inibizione di 5 anni con annessa multa di 30mila euro inflitta a Luciano Camilli, dopo i fatti verificatisi prima del match fra Viterbese e Arezzo dello scorso 22 maggio, passa alla Procura Federale.

Nella giornata di ieri, la Corte Sportiva d’Appello (Seconda Sezione) composta dal Presidente Stefano Palazzi, dall’ Avvocato Maurizio Borgo, dal Professor Paolo Tartaglia, e dai Dottori Carlo Bravi (Rappresentante A.I.A) e Antonio Metitieri (segretario) ha deciso di rimandare la questione alla Procura Federale.

“La C.S.A., trasmette gli atti alla Procura Federale al fine di accertare nel modo più puntuale possibile: la dinamica dei fatti in contestazione; la identificazione del sig. Camilli Luciano quale autore delle condotte sanzionate; le conseguenze subite dal sig. La Cava a seguito dei fatti verificatisi”. 

Cosa succederà adesso?

Sicuramente la Procura Federale farà ulteriori indagini, perché in questa situazione qualcosa non torna e qualcuno potrebbe aver preso decisioni più affrettate del previsto.

Difficilmente sbilanciarsi su cosa deciderà (e in che tempi) la Procura. La nostra idea è quella di una riduzione della pena inflitta a Luciano Camilli e uno sconto sulla multa di 30mila euro. Ma potrebbero verificarsi anche altre circostanze: una è quella che la Procura confermi i 5 anni di inibizione, l’altra è che la stessa venga del tutto annullata. Ma è anche vero che una decisione del genere, cioè l’annullamento dell’inibizione e della multa, farebbe capire che, chi doveva svolgere il proprio lavoro il 22 maggio al Rocchi, lo ha svolto in maniera completamente errata.

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