Riceviamo e pubblichiamo:
I Leoni Gialloblu sono a dir poco sconcertati dopo aver appreso la notizia, riportata dal portale di informazione Cuori Gialloblu, che il campo sintetico del “Vincenzo Rossi” non potrà ospitare le gare delle giovanili gialloblu perché troppo piccolo.
Dopo anni di attesa, dopo lunghe battaglie politiche, sociali, sportive, la città si ritrova con un investimento di mezzo milione di euro su una struttura che però è priva dell’elemento cardine che giustificava l’opera di riqualificazione, e cioè farci giocare il vivaio della Viterbese, oltre a farci allenare la prima squadra. Ci siamo chiesti per anni perché i ragazzi della nostra amata Viterbese non possono lavorare serenamente in casa loro invece di dover vagabondare per la provincia?!? Un discorso valido sia per la prima squadra che per le formazioni del vivaio.
Ed invece almeno la Berretti, ferme restando le potenziali deroghe per le altre squadre giovanili, dovrà continuare a girovagare su e giù per la Tuscia con il solito aggravio di costi per la società e coi soliti disagi per i giovani calciatori e le loro famiglie.
Tutto questo solo perché qualcuno non sapeva che nei regolamenti del calcio esistono delle dimensioni minime per il campo di gioco! Per favore qualcuno ci spieghi bene questa incredibile vicenda tutta viterbese, perché comprenderla è impossibile! La consueta mancanza di lungimiranza che affligge da decenni questa terra sembra aver colpito ancora: come si fa a spendere 500mila euro senza prevedere che su quel campo in futuro possa giocarci anche una squadra non dilettantistica?
Sapeva il progettista del campo Pilastro quale era la destinazione d’uso dell’opera? La ditta che ha effettuato i lavori non poteva sollevare il problema? Spettava al Comune verificare?
Noi Leoni Gialloblu, come cittadini, come contribuenti e come tifosi vogliamo da Palazzo dei Priori una risposta su questa incresciosa vicenda.
Leoni Gialloblu
