Gent. mi Sigg. Sindaci,
stiamo vivendo
ore buie. Il nostro Paese ed i nostri Comuni sono precipitati in una gravissima
crisi sociale ed economica. Dai numeri presentati nel consueto bollettino
diffuso ogni sera dal Commissario straordinario per l’emergenza Covid-19, non
si riesce ancora ad avere una speranza, seppur timida, di uscita dal
tunnel.
Molte famiglie sono
costrette a convivere, direttamente o indirettamente, con la malattia e a dover
rispettare rigide regole per il relativo contenimento.
Vogliamo ringraziare
tutti coloro che sono in prima linea, medici, infermieri e personale sanitario,
forze dell’ordine, dell’esercito, della protezione civile e dei vigili del
fuoco e le varie Autorità Istituzionali
che, quotidianamente, cercano di mettere in atto tutte le misure necessarie,
nei territori di propria competenza, per contrastare ed arginare questa
pandemia che sta sconvolgendo le nostre Comunità.
Ed in questo contesto
non possiamo non parlare delle imprese che rappresentiamo in provincia di
Viterbo; aziende che in molti casi sono anch’esse in prima linea per garantire
i servizi essenziali ed è per questo che il nostro ringraziamento va anche a
tutta la filiera alimentare, del commercio di vicinato, degli operatori della
grande di distribuzione, della logistica e dei trasporti e dei loro indotti.
Purtroppo, però, la
grande parte delle attività produttive,che
rappresentano la spina dorsale del ns. sistema economico, è costretta a
tenere giù la propria saracinesca, nell’interesse più generale della Nazione e
della sua sicurezza sanitaria.
Sono migliaia le
imprese in provincia di Viterbo che con le loro famiglie oggi
non vedono futuro; ci sentiamo di rappresentarle tutte se diciamo che
provvedimenti mirati e giustificati a loro rivolti debbono essere presi con
immediatezza per garantire loro, finita l’emergenza, la ripresa certa.
Alcuni Comuni hanno già deciso e deliberato provvedimenti finalizzati ad un loro sostegno, calmierando od eliminando molte imposte di propria competenza.
Agli altri, a quelli che
non lo hanno ancora fatto, chiediamo che nei prossimi giorni, con apposite Delibere
vengano adottati provvedimenti specifici su tutta la tassazione locale,
eliminando, temporaneamente tributi come Tosap, Tari, tassa di soggiorno,
canoni relativi al commercio su aree pubbliche, la parte di quota comunale
dell’Imu e lo stop per tutti gli obblighi fiscali di competenza comunale.
Sollecitiamo
anche il fermo immediato per tutte le azioni di recupero di debiti pregressi
sulle attività del commercio e
dell’artigianato ovvero di tutte le AA.PP..
Siamo convinti che in
uno spirito di unità nazionale,
così come auspicato dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella,
tali misure, siano possibili e condivisibili.
Chiedere
a chi non ha nulla, non per sua colpa, ma per una emergenza mondiale,è una
follia. Applichiamo localmente quanto detto in queste ore da Mario Draghi: “Non
preoccupiamoci oggi
di fare debito…”
Nel ringraziarVi sin da ora per
quello che potrete fare nel solo interesse di dare un contributo al salvataggio
del sistema produttivo provinciale, inviamo distinti saluti.
Il Presidente
Gianfranco
Piazzolla