Beffa finale per la Viterbese che nonostante la superiorità numerica si fa raggiungere in extremis dal Bisceglie, e butta così di fatto una viittoria che ormai sembrava cosa fatta.
La squadra arrivava al match priva di diversi elementi che hanno costretto Maurizi ad adattare in piena emergenza due giocatori come Bianchi e De Santis in un ruolo non loro, ma questo fattore non può essere certo una scusante per giustificare una prestazione, l’ennesima, sottotono.
Un atteggiamento questo, evidenziato soprattutto nel primo tempo, dove la squadra nonostante il vantaggio acquisito al 17° grazie ad una finezza di Rossi, è apparsa sorniona e remissiva, attendendo il Bisceglie nella propria metà campo.
Solo nel secondo tempo, grazie all’ingresso di De Falco, misteriosamente lasciato in panchina nonostante l’ottima prova di Cava de’ Tirreni, la squadra ha guadagnato un po di vitalità e si è affacciata con maggiore insistenza nell’area pugliese, ma di fatto non impegnando mai il portiere avversario.
Un gioco statico quello della Viterbese, basato per lo più sulle individualità dei singoli e che causa una carenza di manovra tra i reparti sfocia in una mancanza di gioco, dove solo il solito Salandria cerca di gestire la regia alla ricerca di un po d’impostazione.
Una squadra che continua a dare l’impressione di non seguire il proprio allenatore e che continua a creare poco in fase offensiva, con il duo Rossi-Tounkara costretto a retrocedere ben oltre il centrocampo per venire a recuperare qualche pallone.
Ora il proseguo del campionato ci porterà domenica prossima a Vibo Valentia, per poi volare a Palermo per affrontare (Covid permettendo) la formazione rosanero.
Due gare difficili, dove la Viterbese dovrà decisamente cambiare atteggiamento se vorrà portare via punti da queste due trasferte.
Due gare dove forse si capiranno le vere ambizioni di questa Viterbese, ad oggi ancora indecifrabili.
