Ha sempre vinto e dominato in sella alla sua Yamaha del Team Lucarini. Stiamo parlando di Alessandro Labate, giovane talento Made in Tuscia che da tantissimi anni vince e convince sui tracciati di tutta Italia del campionato Supermoto. Abbiamo incontrato Alessandro che ci ha raccontato il finale di stagione, le aspettative per il futuro e il difficile periodo del Covid-19 visto dagli occhi di un pilota delle due ruote.
Un’annata sfortunata Alessandro, ci racconti quali sono state le difficoltà incontrate in quest’ultima parte di campionato? La chiusura di stagione non mi ha visto fare benissimo. Nel round prima dell’ultima gara sono stato protagonista di una brutta caduta, poi in allenamento il martedì prima del weekend di Pomposa, sono scivolato e mi sono fratturato la spalla e schiacciato una vertebra. Sono arrivato all’ultima corsa che non ero quindi al mio massimo fisicamente, ma ho stretto i denti e sono sceso in pista per cercare di prendere più punti possibili e raggiungere, così l’obiettivo minimo del terzo posto in classifica.
Come ha inciso la situazione legata al covid-19 nel settore motoristico? Ha inciso doppiamente su di me, perché venivo da un anno in cui non ero sceso in pista. Molti dei miei avversari, quindi, avevano molti dati e le moto pronte e conoscevano già gran parte degli assetti da provare nei weekend di gara. Sono arrivato a inizio campionato con una moto tutta da scoprire e che ho imparato a conoscere di gara in gara. Posso affermare che è stato un anno di assestamento che mi ha permesso di crescere e di prepararmi per la prossima stagione.
In questa situazione particolare, la tua categoria ha risentito delle difficoltà economiche che stanno colpendo moltissime aziende in ogni parte del mondo? Nella S2 ci sono molti costi e questi costi vengono coperti dalle aziende che supportano un pilota durante la stagione. Io sono stato molto fortunato e per questo vorrei ringraziare tutti i miei sponsor, in particolare modo Garbo Surgelati e Lenergia che mi mettono sempre nelle condizioni di lavorare al meglio sostenendomi in ogni stagione. Inoltre, un ringraziamento molto sentito va a tutto il Team Lucarini e al mio preparatore atletico Arturo di Mezza che mi segue da quattro anni e che mi consente di arrivare nella miglior forma possibile ad ogni weekend di gara. Il rammarico è di non aver fatto un risultato ottimale, abbiamo lavorato tutti moltissimo, ma siamo stati un po’ sfortunati. Guardiamo alla prossima stagione con grande entusiasmo e con tanta voglia di tornare al vertice.
Come ti sei preparato fisicamente durante il lockdown? La lontananza dalla pista si è fatta sentire? In condizioni normali la preparazione consta di esercizi di atletica, di ciclismo e di palestra, tutte attività che si svolgono all’aperto e in determinate condizioni. Con il lockdown la preparazione è stata effettuata in casa, in costante collegamento con il mio preparatore atletico. Ci siamo organizzati con vari attrezzi legati alla palestra e i rulli per il lato della bicicletta. Infine, per quanto riguarda la corsa ho seguito dei particolari esercizi che andavano a simulare l’andatura degli esercizi che di solito svolgevo all’aperto. Non è stato facile, anche perché la cosa che più è mancata è stata sicuramente l’attività di allenamento in pista. Per un pilota prendere confidenza con la propria moto è tutto e non aver avuto la possibilità di girare ha sicuramente influito sull’andamento della stagione.
In termini di prestazioni, c’è stato un punto della stagione dove hai capito che ti stavi ritrovando? Penso che sia stato il weekend di casa sul circuito di Viterbo. Stavo andando molto bene, poi l’incidente avuto ha vanificato tutti gli sforzi fatti fin quel momento. Ero veramente acciaccato e non sono più riuscito a spingere come volevo.
Quali sono gli obiettivi e le aspettative per la prossima stagione? Con il Team Lucarini siamo già a lavoro per il prossimo anno. A livello motoristico siamo già a buon punto, grazie allo sforzo dell’intera squadra. Sono sicuro che riusciremo a farci trovare pronti con una moto competitiva e che mi consentirà di esprimermi al meglio.