Domani allo stadio Alberto Pinto di Caserta si decide una parte importante del destino della Viterbese in questo campionato.
Le due separate da un solo punto in classifica, stanno entrambe disputando un campionato ben al di sotto di quelle che erano le aspettative, e si trovano loro malgrado immischiate nella lotta per non retrocedere.
Di fatto il match di domani quindi rappresenta una sorta di spareggio; chi vince esce dalla zona playout e può guardare al futuro con maggiore tranquillità, chi perde rimane terribilmente impelagato nella parte bassa della classifica con tutte le conseguenze che ciò comporta.
In casa gialloblù, dopo la beffa della sconfitta interna con il Catania avvenuta ancora una volta in pieno recupero, cosa che spesso accade a questa squadra, in settimana si è lavorato proprio per cercare di migliorare anche il profilo psicologico-attenzionale oltre che caratteriale. Taurino spera che la delusione, la rabbia della sconfitta subita in extremis contro il Catania, possa trasformarsi in cattiveria agonistica da riversare in campo.
Domani non ci sarà Mbende squalificato.
Un’ assenza pesante, uno dei giocatori più in forma del momento e che rischia di mettere in crisi un reparto fondamentale come la difesa.
É pur vero che le alternative non mancano, e quindi con ogni probabilità il reparto difensivo potrebbe essere formato da Markic, Baschirotto e Ferrani.
Taurino sembra sia ormai convinto ad utilizzare, almeno inizialmente, il 4-3-3, e quindi quale migliore occasione per schierare in campo due terzini puri come De Santis e soprattutto il promettentissimo Gabriele Galardi ?
Oltre a Mbende, non sarà della partita Besea alle prese con guai fisici. Da verificare inoltre le condizioni di De Falco e Cappelluzzo, mentre sarà presente Palermo ed è sicuro il rientro di Tounkara che si spera possa dare il suo contributo in fase realizzativa nella trasferta in terra campana.
Un match troppo importante e dove il risultato deve essere uno soltanto, la vittoria.
Siamo ormai a poche giornate dal giro di boa, e non c’è più tempo per rimandare o attaccarsi a scusanti. É vero, la Viterbese tra disattenzioni varie e torti arbitrali sarebbe in una situazione di classifica ben più adeguata, ma ciò non possono essere un alibi. Serve carattere, dinamismo, grinta, cattiveria agonistica, volontà e soprattutto la cosa a cui i tifosi più tengono, attaccamento alla maglia. Solo così ci si può tirare fuori da una situazione che non doveva esistere e che né città né tifosi meritano.