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Stella Azzurra Ortoetruria, Rovere: “Abbiamo le potenzialità per fare qualcosa di importante”

Foto credit: Stella Azzurra / Erika Orsini

Classe ‘94, ala piccola di 196 cm, ma più che altro molta qualità, tecnica e professionalità. Se possiamo riassumere le caratteristiche dentro e fuori dal parquet di gioco di Riccardo Rovere, sono queste quelle che più risaltano agli occhi degli addetti ai lavori. Rovere è tornato in biancostellato lo scorso anno, precisamente a gennaio 2020, durante la sessione di mercato invernale. Oltre ad essere stato uno dei protagonisti della Stella in Serie B, Rovere ha aggiunto qualità al roster delle cavalcate in Seri C Gold, oltre a quello dello scorso anno, per confermarsi anche per il campionato 2020/2021, ormai alle porte. Abbiamo incontrato l’ala piccola alla vigilia della ripresa della stagione fermata per il Covid-19 e ci ha raccontato la sua esperienza in biancostellato e l’attesa e le aspettative per la nuova stagione.

Sei arrivato a Viterbo quando i biancostellati erano in Serie B. Tutt’oggi sei una delle colonne portanti del gruppo. Cosa ti ha spinto a tornare a vestire nuovamente la casacca della Stella lo scorso gennaio 2020?
Ciò che mi ha spinto a vestire nuovamente la maglia della Stella è stata la voglia di ritornare in una società che rappresentava per me una seconda famiglia, dal momento che venivo da due anni particolarmente difficili e che avevano minato in qualche modo la mia serenità ed amore per il gioco. Non ci ho pensato due volte e sono veramente entusiasta e orgoglioso di giocare per questi colori.

Finalmente si ricomincia. Quali sono le prime sensazioni e le emozioni che hai provato dopo la chiamata della società per questa nuova ripartenza?
Le sensazioni non possono che essere positive. Abbiamo tanta voglia di scendere in campo a un anno esatto dall’ultima volta, soprattutto perché l’anno scorso è stato davvero un boccone amaro, visto quanto stavamo facendo sul parquet. Eravamo primi in classifica e potevamo giocare per qualcosa di importante. Ora ripartiamo con la consapevolezza dei nostri mezzi, ma sappiamo che sarà una stagione particolare e difficile.

Il gruppo è sembrato veramente unito, guidato da un coach esperto e che ormai conosce molto bene la realtà. Quanto conta secondo te questo aspetto per vincere e incidere nuovamente su un campionato tutto nuovo come quello che sta per ripartire?
È fondamentale. Siamo un gruppo unito in cui non ci sono individualità che spiccano, perché siamo tutti sulla stessa barca e tutti insieme remiamo dalla stessa direzione per arrivare all’obiettivo finale. Ovviamente a capo di tutti c’è Umberto Fanciullo, la nostra guida, che non è un semplice allenatore per noi, bensì un punto di riferimento tecnico è umano. Lui è stato assolutamente un fattore importantissimo quando si parlava di ritornare a Viterbo.

Dopo la preparazione estiva, il basket si è fermato nuovamente. Cosa ha significato per un atleta doversi fermare nuovamente? E come hai vissuto il secondo stop?
Per me è stato un colpo al cuore. Penso di aver stressato Marcello Meroi per avere giorno dopo giorno delle notizie. È stato frustante fermarsi la prima volta e lo è stato ancor più la seconda, poiché avevamo respirato aria di “normalità” dopo il lungo stop iniziato a marzo. Avevamo ripreso la preparazione da poco ed eravamo proiettati sul campionato che stava per iniziare.

Fortunatamente a gennaio avete ripreso gli allenamenti. Ci racconti l’emozione del ritorno sul parquet dopo mesi di allenamenti individuali?
Ai miei compagni ho detto che mi sembrava di essere tornato bambino, come quando giocavi con gli amici al minibasket e non volevi mai lasciare il campo di allenamento. Questo per far capire quanta voglia e felicità avessi per la ripresa degli allenamenti.  Ovviamente ho avuto modo insieme ad altri compagni di svolgere gli allenamenti individuali, sempre rispettando le precauzioni e le linee guida definite dal DPCM, ma sicuramente nulla è come allenarsi sul parquet con tutti i propri compagni affianco.

Veniamo al campionato che sta per iniziare. C’è una chance importante da sfruttare per sognare la promozione con il tabellone a ranghi ridotti. Dove pensi che potrà arrivare questa Stella Azzurra vista anche la formula del campionato?
Noi faremo e daremo il massimo di noi stessi perché abbiamo voglia di fare bene e perché abbiamo le potenzialità per fare qualcosa di importante e arrivare dove l’anno scorso non abbiamo potuto per la pandemia. Sarà sicuramente un campionato strano, sia per la formula e sia per il fattore COVID che potrebbe, in alcune gare, anche allontanare temporaneamente alcuni giocatori dalle squadre e quindi spostare gli equilibri di alcune partite. Noi dovremo essere bravi a pensare partita dopo partita, solo così potremo capire chi siamo e dove possiamo arrivare. Vorrei, a nome di tutta la squadra, ringraziare la serietà e la professionalità di tutti i dirigenti della società perché, nonostante il periodo e tutti i problemi che il COVID ha portato, hanno sempre fatto di tutto per permetterci di giocare e, allo stesso tempo, ringraziare anche gli sponsor perché non ci hanno mai lasciati soli e fatto sempre sentire il loro supporto. Ci impegneremo quindi anche e soprattutto per tutti loro, oltre che per tutti i tifosi biancostellati.

Cristiano Politini

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