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Viterbese

Il Presidente Ghirelli (Lega Pro) a margine della composizione dei gironi: abolire definitivamente ripescaggi e riammissioni.

  • Sbaglio clamoroso pensare che la riforma sia la C di élite
  • Per rendere il sistema sostenibile necessaria una diversa ripartizione delle risorse
  • Campionato di Serie C avvincente, 19 le regioni italiane rappresentate

Riparte un grande campionato di Serie C, definiti i gironi, alle 19:00 l’appuntamento è con il calendario in diretta su Rai Sport e sulla pagina Facebook di Lega Pro. Il volto giovane del calcio che fa bene al Paese, scandito dal ritorno del pubblico negli stadi, si appresta a ripartire. Durante il Consiglio Direttivo odierno Francesco Ghirelli, presidente della Lega Pro, con slancio sottolinea: “Ringrazio il presidente federale Gabriele Gravina. Un ringraziamento va anche a Valentina Vezzali, Sottosegretaria allo Sport, per la riapertura degli stadi fino al 50% della loro capienza. I presidenti dei club hanno bisogno di sponsor e di incassi da botteghino, non ce la fanno più. Il campionato della Serie C sarà certamente avvincente, rappresentativo di 19 regioni italiane”.

 Determinati i ripescaggi, sul punto Ghirelli è secco: “Ho detto al Consiglio Direttivo che proporrò alla prossima assemblea della Serie C di abolire i ripescaggi e le riammissioni. Noi iniziamo la riforma e mettiamo fine ad un serie di contenziosi spiacevoli. Questo, si sappia, lo porteremo a credito sul tavolo delle riforme quando parleremo di sostenibilità economico-finanziaria e di riforma di sistema. Se qualcuno pensa che la riforma del calcio italiano sia l’istituzione della Serie C di élite ha sbagliato clamorosamente. La riforma è del calcio italiano, di tutti i campionati. Credo che il presidente della FIGC Gravina sulla riforma di sistema non abbia dubbi. Io non lo tirerò per la giacca perché so che le sue idee vanno rispettate e su esse ci si deve confrontare”.

 “Ultimo, la riforma è sostenibilità” conclude Ghirelli: “Sostenibilità vuol dire una nuova e diversa ripartizione delle risorse, ma anche flessibilità dei contratti oltre che una riforma della legge Melandri. Una ulteriore occasione da non perdere è il PNRR, che può rappresentare uno strumento per l’ammodernamento degli stadi in un’ottica di sviluppo urbano e sociale”.

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