E’ nella mission del Panathlon International quella di affrontare non solo i principi
del fair play nella pratica sportiva, ma anche quella di proporre la cultura dello sport.
In occasione delle celebrazioni del settimo centenario della morte del Sommo
Poeta non poteva sfuggire una serata culturale ed appunto, scoperto che nelle cantiche
della Divina Commedia esistono riferimenti a pratiche sportive, non si poteva
ignorare quanto di esse Dante ebbe occasione citare. Dante, probabilmente non
partecipò ad esse, ma ne fu spettatore.
La ricerca delle citazioni “sportive” nel Poema è stata compiuta ormai
trent’anni fa dall’allora Presidente del Panathlon di Napoli, il magistrato Alfonso
Vigorita. Della sua dissertazione del tempo (anni 90), il Distretto Italia del Panathlon
ha pubblicato un libriccino che ha dato la possibilità anche ai più esperti dantisti di
conoscere che anche Dante aveva rappresentato l’attività sportiva nelle descrizioni
delle pene cui erano stati sottoposti i dannati all’Inferno.
Pertanto, su questo tema, nella Conviviale del Club di Viterbo del Panathlon
Club presieduto dal Dr. Angelo Landi, tenutasi presso il Balletti Park Hotel di S.
Martino, il noto concittadino giornalista Giuseppe Rescifina ha intrattenuto i presenti
sul particolare aspetto della presenza di attività sportiva nella Divina Commedia, ma
anche della presenza del divino poeta nella Tuscia.
E’ stata una sorpresa per tutti sapere che Dante, assistendo a tenzoni sportive
del suo secolo, ne venne colpito, quindi manifestare un interesse agli esercizi sportivi
al punto, ripetiamo, citarli nel suo immortale poema.
Non è mancato anche un dotto intervento del Dr. Vincenzo Ceniti, anch’egli
conoscitore dell’opera di Dante. Nella simpatica conversazione ha riferito di
personaggi, società sportive ed attività compiute a Viterbo nei decenni del secolo
scorso cui lui ebbe fortuna conoscere.