Oggi è un giorno triste. La morte di Eugenio Azzoni, grande protagonista del basket Viterbese negli anni 70/80, ha lasciato di stucco e nello sconforto le migliaia di persone che lo hanno conosciuto e che gli hanno voluto bene. Tantissimi, da oggi, gli attestati di stima tributati sui social.
Di seguito solo alcuni:
Gianni Santi ex compagno di squ: Poi ti arriva questa notizia, chiudi gli occhi e in un attimo ti passano i ricordi più belli di tanti anni da giocatore. Lo avevo detto tante volte anche a qualche giornalista che avevo avuto la fortuna di giocare con uno dei più forti giocatori di basket venuti a Viterbo. E Tu mi rispondevi ogni volta”digli anche che non ti ho pagato”. Compagno amico e uomo eccezionale.Fai buon viaggio amico mio per sempre il numero uno.
Ezio Tosoratto ex compagno di squadra: A te Eugenio che hai lasciato questa vita, dopo non poche sofferenze, voglio dirti che non ti dimenticherò. Sei stato un vero amico quando nel 1973 sono arrivato dal paese friulano ingenuo ed inesperto, e tu mi hai spiegato Roma e i suoi segreti. Con te ho disputato ben cinque campionati e da te in campo ho avuto sempre consigli ed incoraggiamenti. Fuori dai campi con te era uno spasso, battute e scherzi erano all’ordine del giorno, tempi indimenticabili. Indimenticabile é stata anche la promozione in B con la Garbini, con i Boys in tribuna che ci sostenevano con un gran fracasso. Con te parlavo volentieri delle vicende del passato, avevi una memoria fantastica, ti ricordavi i particolari di centinaia di partite. Ero così felice di vederti in compagnia della straordinaria Anna Rita, che gran persona, ora che dovevi raccogliere i frutti di tanti anni di lavoro, hai dovuto andartene. Dovuto si, perché anche tu come Claudio Sansoni e Luciano Navas, volevi rimanere ancora qua. Un giorno ci rincontreremo tutti.
Fabrizio Gatti ex compagno di squadra : Vorrei scriverti tante cose, ma in questo momento, credimi, non so proprio cosa scrivere. Quanti ricordi, quanti momenti insieme, quanta passione comune per uno sport bellissimo, quante battaglie, quanti scherzi, quanto divertimento e soprattutto quanta amicizia. Ciao Ciccio, ti voglio bene.
Massimiliano Mascolo Giornalista Rai: Sei mesi di sofferenze hanno trovato finalmente conclusione oggi. Eugenio Azzoni è morto. Aveva compiuto da poco 67 anni essendo nato il 27 aprile del 1955 a Roma, dove aveva intrapreso la carriera del giocatore di basket raggiungendo la serie A2 con la Lazio. Poi a 22 anni il passaggio alla Garbini Viterbo. Con la maglia gialloblu ha disputato nove stagioni e circa 250 partite, vinto due campionati (la serie C nel 1979 e la C2 nel 1982), infine ha allenato la prima squadra non appena concluso il cammino come atleta. Non ha mai lasciato il basket, allenando nelle minors viterbesi (Ervit e Stella Azzurra quelle che mi ricordo meglio): e per capire che persona sia stata Eugenio basterebbe appunto leggere quanto sui social stanno pubblicando proprio quegli ex delle giovanili che con lui hanno passato pomeriggi in palestra e diviso scomode automobili in trasferte avventurose, senza finire quasi mai sotto i riflettori della popolarità.
Con l’arrivo di Eugenio (e con quello di Ezio Tosoratto l’anno precedente) la pallacanestro viterbese diventò finalmente basket, si aprì un periodo di grandi risultati e di storie molto belle da raccontare, e sicuramente le immagini che verranno in mente ai più sono quelle di un giocatore dai baffoni spioventi che per temperamento e qualità seppe entrare presto nel cuore degli sportivi e soprattutto dei Boys che costituivano il tifo organizzato di quei tempi. E’ il giocatore che si vede con l’inseparabile maglia numero otto nella foto qui sotto: la squadra promossa in serie B nel 1979, nel gruppo tra gli altri Tosoratto, Gatti, Zoppi, lo scomparso Claudio Sansoni.
Io ricordo però un’altra immagine, che non scorderò mai. Un pomeriggio al “pallone” del Cus Viterbo, parlo di quattro-cinque anni fa. Un freddo pungente fuori e anche dentro. Un signore alto e magro, con i capelli bianchi, in tuta, che da solo comincia a spostare a mano i tabelloni con i canestri per far giocare i suoi ragazzini. Era Eugenio, l’immagine di una passione che non si sarebbe spenta mai, il ritratto di chi nel campo di basket trovava ogni volta la forza per sorridere e guardare avanti. La stessa forza che dovremo trovare per andare a salutarlo domani alle quattro a San Martino al Cimino, la stessa che metteranno sicuramente in campo domenica i ragazzi della Stella Azzurra nel match decisivo della loro stagione.
Silvano Petri “Boys77”: Vola in alto ” IMMENSO EUGENIO” …8
Giancarlo De Zanet giornalista On Tuscia: Al fatto che un altro interprete del basket viterbese se ne sia andato……..per sempre
Francesco Mecarini: Mamma mia… Il nonno Toto vi adorava, fu proprio lui a portarmi a giocare a basket da Eugenio… Forse è stata la tappa più importante della mia vita!!! Una fortuna averti conosciuto, mi hai insegnato tanto, non eri solo un campione ed un bravo allenatore, sei stato un maestro di vita non potrò mai dimenticarti… Riposa in pace Eugenio e salutami il nonno Toto