A leggere l’avviso esplorativo per manifestazione di interesse all’affidamento in concessione dello stadio comunale “Enrico Rocchi” stagione sportiva 2023/24, uno qualche domanda se la fa?
- Innanzi tutto la durata, solo 9 mesi. L’affidamento per la gestione dello Stadio Rocchi sarà solo per 9 mesi. Quindi una società deve investire in attrezzature da collocare all’interno e all’esterno dei locali che dopo 9 mesi dovrà smantellare?
- E poi la clausola del recesso del contratto. Qualora, nel corso di validità della concessione, pervenga dal concessionario o da altri soggetti, una proposta di ristrutturazione o nuova costruzione dello stadio, in una formula prevista dal vigente codice dei contratti pubblici, valutata e ritenuta valida dall’Amministrazione, questa potrà costituire giusta causa di recesso, fatta salva, in ogni caso, la conclusione della stagione sportiva eventualmente in corso. Chi è quel soggetto che investe con il rischio di dover (dopo 9 mesi) rilasciare la struttura dopo averci speso soldi veri?
- Per la “NUOVA VITERBESE” (che ancora non esiste) non è previsto, come in precedenza, il campo di allenamento del Pilastro? E dove si allenerà la “NUOVA VITERBESE”? E il campo di allenamento del Pilastro perché non c’è nell’avviso? C’è la volontà di destinarlo a qualcun altro che non sia la “NUOVA VITERBESE”? Eventualmente perché?
- A questo bando potrà partecipare anche la vecchia “U.S. VITERBESE 1908” di Marco Arturo Romano? E se facesse un’offerta più alta di tutti?
- Il Patron Piero Camilli, che ci auguriamo possa essere l’imprenditore che riporterà la Viterbese in alto, intervistato da Eleonora Celestini per conto del Corriere di Viterbo, ha dichiarato che con tutti questi ostacoli non parteciperà al bando.
E te credo……… a meno che tra il Comune e il Patron è come la serie Don Camillo e Peppone. A quel punto saremmo tutti più tranquilli.