L’Assessore allo Sport del Comune di Viterbo in un’intervista rilasciata al giornalista Daniele Camilli il 30 novembre ha dichiarato:
“Il calcio cittadino non ha mai avuto una programmazione forte né voglia di crescita aziendale. Ha invece un modus vivendi dettato da quanti soldi arrivano tutti insieme”.
Il 30 dicembre in un’intervista rilasciata al giornalista Giuseppe Ferlicca ha dichiarato:
“C’è una nuova richiesta – anticipa Aronne – e come la precedente seguirà il suo iter. Il Rocchi sarà dato in appalto se si concretizzerà, c’è un iter amministrativo da seguire e dipende dagli uffici.
Eventualmente, sarà una gestione fino alla fine dell’anno. Prima non è stato possibile, noi abbiamo fatto tutto a norma di legge”.
A giugno partirà il bando vero e proprio. “C’è interesse – osserva Aronne – consulenti sportivi nazionali ce lo hanno spiegato, è di dimensioni appetibili”.
Bene, parla di programmazione. Una programmazione che nel mondo calcistico inizia già a primavera. E allora ci chiediamo: se il bando sarà pubblicato a giugno con eventuale aggiudicazione ad agosto (se tutto fila liscio e senza intoppi) quel’è quella società che può programmare una stagione calcistica, soprattutto a livelli consoni per una città come Viterbo, se non sa, fino all’aggiudicazione, di avere a disposizione lo stadio Rocchi?
La data di pubblicazione del bando a noi francamente, sembra un pò tardiva. Non vorremmo che si perdesse un altro anno nei meandri della burocrazia e si continuasse ad avere lo stadio vuoto. A meno che si sta lavorando su eventuali alternative a Piero Camilli, prima contattato dall’amministrazione e poi sembrerebbe scaricato dalla stessa.
Non sarebbe stato meglio, al di là degli errori compiuti da tutte le parti, di pubblicare il bando ora, a gennaio, per dar modo all’eventuale società aggiudicataria di poter veramente programmare ( come piace all’Assessore) una stagione, o meglio un futuro calcistico roseo?
Se tutto dovesse andare storto, tranquilli, c’è comunque la possibilità di “programmare” il prossimo concerto di fine anno allo Stadio Rocchi. Chissà se Cristina D’Avena, relegata a piazza Verdi, ci rimarrà male?