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CALCIO

LA VITERBO GIALLOBLU’ PIANGE TINO BORNEO, L’EROE DELLA SCALATA IN SERIE C1 NEL 1998/99.

                        Tino Borneo con la moglie Ambra

 

Ha lottato come ha sempre fatto sul campo con grande coraggio e determinazione ma non ce l’ha fatta a sconfiggere il nemico più grande. Viterbo calcistica e tanti tifosi della Viterbese piangono Tino Borneo uno degli artefici della cavalcata gialloblù nella stagione 1998/99 culminata con la promozione in serie C1.   Alzi la mano chi, così a bruciapelo, conosce Costantino Borneo, detto Tino, un calciatore sconosciuto ai più ma che detiene ancora oggi un primato quasi impossibile da eguagliare. Costantino Borneo era un centravanti, nato il 17 settembre 1972, 1 metro e 80 di altezza per un peso forma di 75 kg, esattamente ciò che si chiede ad un atleta per essere quasi perfetto dal punto di vista fisico. Cresciuto nell giovanili del Milan dove sognava di giocare,  certo, giocare nel Milan nella stagione 90-91 sembra complicato: in attacco Sacchi può contare su Marco Van Basten, su Ruud Gullit (reduce, però, da quasi un anno di guai fisici), su Daniele Massaro e su Massimo Agostini, oltre che sul giovane Marco Simone che già la stagione precedente si è preso qualche bella soddisfazione. E’ il 21 novembre 1990, allo stadio Via del Mare di Lecce quando Arrigo Sacchi lo getta nella mischia, Tino – gli urla – vai dentro!”. Borneo si sfila in fretta la tuta, quasi ci inciampa dentro, quasi non si ricorda come ci si tolga un paio di pantaloni di cotone. E’ il momento dell’esordio con la prima squadra, impossibile da dimenticare. Il Lecce, intanto, pareggia col giovane D’Onofrio e sull’1-1 si va pure all’intervallo. Nella ripresa la partita è sonnacchiosa, fino al minuto 18 quando una punizione calciata da Ancelotti viene prima deviata dalla barriera, poi respinta dal portiere leccese Gatta; sulla palla si butta in scivolata Borneo che insacca la rete dell’1-2 ed esulta per quello che è il suo momento più bello, la sua gioia più grande, ha fatto gol col Milan! (Così lo ricorda in un suo articolo Marco Milan). Torna in Primavera, sarà chiuso negli anni successivi dalle straripanti rose costruite da Berlusconi e nel novembre del 1992 Borneo andrà a giocare in C2 all’Olbia, poi si accaserà al Palazzolo in C1, quindi scenderà in serie D (allora Campionato Nazionale Dilettanti) dove giocherà con le maglie di Corsico e Poggibonsi, prima di tornare in C a Roma con la Lodigiani ed esplodere a Viterbo dove nella stagione 98-99 contribuisce alla promozione dalla C2 alla C1 della Viterbese, realizzando 18 gol. E’ il momento in cui si torna a parlare di quel centravanti che al debutto col Milan aveva segnato e che poi era finito nel dimenticatoio, schiacciato dalla concorrenza a Milanello, forse non adatto ai palcoscenici della serie A. Era comunque rimasto in orbita Milan e negli ultimi anni allenava con successo una squadra del settore giovanile.  “Ci eravamo incontrati a settembre – ci dice con voce commossa  Mauro Cuccagna a quei tempi redattore sportivo del  Messaggero e grandissimo amico dell’attaccante –  siamo stati a cena insieme ricordando quei tempi meravigliosi trascorsi a Viterbo della quale era sempre ancora innamorato.  A fine anno un malore sul campo, poi  la terribile notizia che non gli ha dato purtroppo scampo fino alla morte avvenuta a Legnano.  A San Siro i tifosi rossoneri avevano esposto anche uno striscione incitandolo a non mollare”.  Noi addetti ai lavori e tanti tifosi ti ricordiamo così, con le tue splendide prodezze in maglia gialloblù e rimarrai per sempre nella storia del calcio gialloblù, un fortissimo abbraccio ad Ambra ed a Carlotta,  addio campione.

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