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Basket

Dal vivaio alla prima squadra, Stefano Piazzolla racconta la sua Stella Azzurra

Foto credit: Stella Azzurra Ortoetruria - Erika Orsini

Tra gli elementi di spicco della rosa della Stella Azzurra Ortoetruria, coach Fanciullo può contare, oltre ai nomi di spicco del roster, anche su prospetti molto interessanti provenienti dal settore giovanile biancostellato. È il caso di Stefano Piazzolla, giovane prodotto del vivaio biancoazzurro che in questa stagione ha trovato sempre più spazio, in un campionato competitivo e dove il play classe 2000 ha fatto vedere le sue qualità. Piazzolla si è raccontato a tutto tondo, partendo dalla stagione in corso e arrivando fino ai momenti più belli del suo percorso cestistico.

In questo campionato stai trovando sempre più spazio nelle rotazioni di coach Fanciullo. Ti aspettavi di giocare con questa frequenza?
Ci speravo molto e devo ringraziare il coach e tutto lo staff per la fiducia. Da parte mia ho messo sempre massimo impegno per poter dimostrare i miei valori e di poter aiutare i compagni sul parquet. Devo dire anche che Fanciullo mi conosce da diversi anni, sin dall’Under 14. Mi sto ritagliando molto spazio, ma la cosa più importante è dare una mano ai compagni per raggiungere i nostri obiettivi. Mi trovo a mio agio sia con il tecnico sia con tutto il gruppo.

Facciamo un salto indietro, ci racconti il tuo percorso come giocatore?
Ho iniziato a sei anni nel mini basket delle Ants e ho capito sin da subito che il basket sarebbe stato lo sport al quale volevo giocare anche da più grande. Sono passato quindi alla Stella Azzurra dove ho trovato un ambiente stimolante e di livello. Abbiamo raggiunto anche traguardi importanti giocando in molti tornei e dove mi sono confrontato con giocatori provenienti da tutta Italia. Successivamente, a quattordici anni ho avuto l’occasione di approcciarmi alla prima squadra e per me è stata una grande occasione e anche il coronamento di un piccolo sogno.

Qual è stato il momento più emozionante vissuto con questi colori?
Sicuramente quando feci il mio esordio a Cassino all’età di 15 anni. Entrai a fine gara e fu bellissimo per me, un momento molto emozionante. Un’altro momento che ricordo con grande piacere è stato nella scorsa stagione contro Frascati, in un match nel quale eravamo sotto di 17 lunghezze a metà gara e nel quale il coach mi buttò nella mischia e recuperammo il match vincendo anche con uno scarto di 9 punti.

Da elemento tra i più “giovani”, come vivi il gruppo e lo spogliatoio? Come sono i rapporti con i compagni?
Mi trovo benissimo, sono tutti ragazzi speciali con cui mi trovo veramente a mio agio. In ogni campionato e squadra l’affiatamento con lo spogliatoio è fondamentale. Siamo veramente uniti e mi trovo bene con tutti. Amiamo giocare a basket e dare tutto per questi colori, aiutandoci e supportandoci a vicenda.

Sei un prodotto del settore giovanile biancostellato. Qual è il messaggio che vuoi lanciare ai più giovani che aspirano ad arrivare in prima squadra?
Posso dire ai ragazzi più giovani di dare il massimo e di impegnarsi in ogni momento del loro percorso sportivo. Inoltre, posso affermare che è importante osservare i giocatori più grandi in campo, per cercare di imparare il più possibile da loro, così come pensare sempre a giocare per la squadra e al suo bene, poi i risultati individuali vengono in secondo piano. Il mio augurio, però, è quello di tornare al più presto alla normalità per tornare a vivere a pieno e al meglio lo sport che più amiamo.

Cristiano Politini

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