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Monterosi. Intervista a Mister D’Antoni.

Una vittoria costruita nel tempo con la piena fiducia del presidente Luciano Capponi: gli chiede di sorridere di più, questo è vero, ma che gioia che gli ha dato mister D’Antoni vincendo il campionato.

David D’Antoni misura le parole, ma l’entusiasmo per questa nuova avventura tra i Pro è palpabile.

Mister, poco meno di una settimana di lavoro: quali sono le prime sensazioni?

Le sensazioni sono più che buone: c’è grande entusiasmo e la voglia di affrontare questa nuova avventura con determinazione e desiderio di mettersi in gioco. Siamo ovviamente in fase di costruzione, ogni giorno aggiungiamo un tassello importante e ci apprestiamo a partire per il ritiro con un organico più completo.

Una vittoria del campionato strepitosa e oggi il Monterosi Tuscia, nel giro di pochi mesi, cambia nome e Lega. Cosa significa per Lei e per il Club?

Sinceramente è un’emozione grandissima, ma l’ho detto subito, anche se adesso, forse, ce ne stiamo rendendo veramente conto con le nuove incombenze e il nuovo modo di affrontare la stagione. Abbiamo fatto tutti un percorso importante e mi riferisco sia al percorso personale come professionista, sia al percorso del Club e di tutti coloro che si prodigano quotidianamente per far andare avanti l’organizzazione societaria. E’ un passo in avanti notevole per una delle realtà più piccole del Calcio professionistico: e noi vogliamo rimanere umili, costruire la nostra storia un passo alla volta, ma con una grande voglia di portare in giro per l’Italia il nome del Monterosi che diventa l’espressione di un territorio intero che è la Tuscia.

Cosa vuol dire per Lei avere un presidente come Luciano Capponi?

Il presidente è una persona molto ambiziosa: in maniera progettuale e concreta ci ha trasportato con i suoi sogni fino qui: per lui è solo l’inizio del sogno. E questo entusiasmo me lo trasmette ogni giorno quando parliamo e quello stesso entusiasmo cerco di trasmetterlo sul campo ai ragazzi: abbiamo l’obbligo di giocarci questa carta, ma divertendoci.

Qual è il consiglio che dà ai suoi ragazzi?

Per me è importante creare la cultura del lavoro: devi sudare se vuoi vedere i risultati e soprattutto devi farlo tutti insieme, come gruppo, come squadra. L’obiettivo personale di ciascuno deve essere sempre il bene della squadra: solo con questo spirito si può ambire a qualcosa di veramente straordinario.

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