Serie C o Legapro, comunque la etichettiamo, rimane pur sempre il terzo campionato professionistico nazionale.
Ma di nazionale questa serie C ha veramente ben poco visto che si avvicina più ai gironi del vecchio dilettantistico interregionale che ad un avvincente torneo che coinvolga i club dalle Alpi all’Etna. Il presidente Francesco Ghirelli ha provato, timidamente, a sollevare l’ipotesi sorteggio che avrebbe dato veramente una parvenza nazionale al campionato, ma ha trovato di fronte a se solo terra bruciata. E si, perché i sessanta club pensano più al loro orticello, ai derby regionali che ad una visibilità su territorio nazionale. E allora toscane, emiliane si ritrovano sempre li, con scampagnate fuori porta, campane e pugliesi (quest’anno saranno in tutto ben 12) a ritrovarsi nel solito girone e le settentrionali a scorrazzare lungo la pianura padana dal Piemonte al Veneto. Questo è un campionato nazionale? Manco per idea, questo è una serie D elite, un campionato interregionale mascherato da professionismo. E non mi si venga a parlare di trasferte lontane e vicine perché chi partecipa a questo campionato ha il dovere di avere una organizzazione che permetta di giocare a Trieste quanto a Messina. In fine dei conti oggi con i voli che collegano l’intera penisola a volte è più agevole una trasferta a Messina piuttosto che a 400 chilometri su strada. E allora ben venga il sorteggio a definire i tre gironi senza denominali più banalmente e dilettantisticamente nord, centro e sud, è ora di unificare l’Italia e di mischiare squadre e regioni. Solo così il campionato sarà più avvincente ed incerto. Ghirelli spinge per il sorteggio e con la pandemia che non sembra mettere più paura come due anni fa crediamo sia giunto il momento di prendere il coraggio a quattro mani e sparigliare le carte. L’ultima vero campionato di serie C si gioco quattro anni fa con la suddivisione area tirrenica, centrale ed adriatica e su ebbe una seppur minima parvenza di campionato nazionale. Poi si è tornati agli stucchevoli gironi nord-centro-sud. Ghirelli ha esaltato la visibilità di questo campionato soprattutto in occasione dei play-off che hanno visto lottare squadre da ogni angolo d’Italia con una finale tra una veneta ed una siciliana, cosa sarebbe il campionato se si potessero vedere queste sfide per tutto l’arco della stagione, magari indicando otto-nove teste di serie per ogni girone, ad esempio le tre retrocesse dalla serie B e le seconde e terze dell’ultimo campionato, non sarebbe più bello. Cn il sorteggio si eliminerebbero ombre di favoritismi, che sono sotto gli occhi di tutti, e tutto accetterebbero la propria destinazione senza aleggiare raccomandazioni e collocazioni geografiche al limite di pochi chilometri. Noi la nostra l’abbiamo detta, la palla la passiamo al presidente Ghirelli che saprà trovare la soluzione e proporre quel sorteggio che aleggia da anni ma che rimane almeno per il momento, anche per lo stesso presidente federale, solo un sogno nel cassetto.