Sembrerebbe una lotta impari, contro i mulini a vento, ma la tifoseria viterbese non perde animo e speranza. Nonostante le numerose voci che si rincorrono nelle ultme ore (il Rocchi ad una club di terza categoria o l’interesse della Flaminia) i tifosi sperano in cuor loro di tornare a seguire l’unica vera squadra di Viterbo che in questo momento si identifica nel F.C. VIterbo presa per mano da un imprenditore come Piero Camilli che ha portato il cacio cittadino, con il quale si sono fatti tutti belli, politici compresi, ai massimi livelli della storia calcistica gialloblù. Per questo è nata sui social una petizione con l’intento di convincere l’amministrazione comunale a fare un passo indietro, ragionare con la testa dei cittadini, e non da politici, e ridare alla città un divertimento che manca ormai da tropo tempo, un divertimento però che abbia un futuro solido.
La tifosa paola Piacentini si è fatta promotrice di questa iniziativa e noi riportiamo all’attenzione di tutti:
Due foto una con il Rocchi vincente e una di questi giorni nel totale abbandono! Vi prego di sostenere tutti i tifosi della Viterbese in questa semplice richiesta affinchè il Comune assegni lo Stadio e il Campo del Pilastro alla Faul per far risorgere il calcio a Viterbo. Lo dobbiamo anche ai tanti ragazzi di Viterbo che non possono più allenarsi al Pilastro, lo dobbiamo alla Tuscia perchè un capoluogo di Provincia non può sparire dal calcio nazionale e lo dobbiamo alla città per non avere strutture completamente abbandonate o assegnate a chi non potrà mai garantire un presente e un futuro ai colori gialloblu. Firmate la petizione e confermate poi la firma con l’email che riceverete. Grazie a tutti
Per aderire e firmare la petizione aprire questa pagina:
https://chng.it/2TV8FG2rJB
Perché questa petizione è importante
Il Comune di Viterbo dopo aver tolto, con il consenso di tutta la tifoseria, lo Stadio Rocchi alla Viterbese di Romano ha, con cavilli burocratici, impedito alla Faul Viterbo di poter prendere in gestione l’impianto sportivo cittadino.
Questa inconcepibile e assurda presa di posizione della giunta Frontini unita agli errori commessi con il bando di assegnazione sta bloccando la rinascita della Viterbese con un progetto ambizioso che vedrebbe coinvolto in prima persona Piero Camilli, Patron con il quale negli anni passati la Viterbese raggiunse traguardi importanti come la vittoria della Coppa Italia di Lega Pro contro il Monza di Silvio Berlusconi e Adriano Galliani. Progetto che tra l’altro punterebbe anche sullo sviluppo di un Settore Giovanile che possa far crescere i ragazzi della provincia con la speranza di poterli poi dare al calcio che conta.
Attualmente va precisato che NON esistono alternative alla Faul Viterbo ma nonostante questo la Sindaca Frontini con l’Assessore Aronne insistono con la presa di posizione di non voler dare la gestione del Rocchi alla squadra scelta dai tifosi per raccogliere l’eredità della Viterbese.
Lo Stadio e il campo del Pilastro vertono in condizioni disastrose e non bastano gli interventi pagati dal Comune per cercare di non dare l’idea dell’abbandono, perchè sostenere questi costi quando basterebbe dare la gestione alla Faul per sollevare il Comune di questi oneri? Oneri che tra l’altro non riescono a impedire problemi e danni alle due strutture (senza dimenticare i vandalismi).
Si vocifera di una possibile assegnazione a una società di quartiere che milita in terza categoria e che non ha le risorse nè per lanciare un progetto nè per sostenere le spese fisse dello Stadio.
La Viterbese è appartenenza, aggregazione e condivisione per cui la politica dovrebbe rispettare il ruolo sociale che la prima squadra della cittá e del capoluogo rappresenta e dovrebbe lavorare per far crescere un progetto che ha tutte le garanzie per poter vedere la luce. Piero Camilli ogni giorno riceve telefonate dai Sindaci di mezza Italia che vorrebbero affidargli le squadre delle città che rappresentano ed è assurdo pensare che va bene per tutta Italia ma non per Viterbo. Perchè?
La palla passa ai tifosi, aggiungiamo noi, che faranno sentire forte la loro voce nelle stanze dei loro rappresentati scelti in nome del popolo.