L’attesa è finita! Il Rocchi è sold out da giorni (i 5oo biglietti aggiuntivi messi in vendita ieri sono stati polverizzati in pochissimo tempo), la curva Nord sta preparando una coreografia da brividi e anche la tribuna è pronta a fare il suo lavoro, incitando i propri beniamini. Il Rocchi dovrà essere una bolgia, dovrà essere un inferno (sportivamente parlando) per Brocchi e i suoi ragazzi, sin dal riscaldamento. Il pubblico viterbese ci ha abituato che se vuole può essere il dodicesimo uomo in campo. Oggi, come non mai, servirà la spinta di tutto lo stadio per alzare al cielo la Coppa Italia di Serie C. Un traguardo storico per Viterbo città, per la Viterbese e per tutti i tifosi. L’attesa è quella che non ti fa dormire la notte: sui social tifosi scatenati e pronti ad incoraggiare la squadra, pronti ad esultare per una parata di Valentini, per un recupero difensivo di Rinaldi o per un goal di Polidori.
C’è da recuperare un goal di svantaggio al Monza: non è impossibile, l’importante sarà giocare con attenzione e senza farsi prendere dalla frenesia di segnare subito. Un goal, può arrivare anche al 90’. Sarà l’esordio al Rocchi per il nuovo tecnico Pino Rigoli, che ha preso il posto di Antonio Calabro, dopo il KO con il Rende. Serviranno cori e applausi anche per il tecnico siciliano, che vuole scrivere una pagina di storia. All’andata finì 2 a 1 in rimonta per i brianzoli che si divorarono anche due palle goal che potevano ampliare i goal da recuperare e complicare il discorso rimonta. Se dovesse finire 1 a 0 (o con due reti di scarto), sarà la Viterbese ad alzare la Coppa. In caso di 2 a 1 per i viterbesi al 90′, si giocheranno i tempi supplementari ed eventualmente si calceranno i calci di rigori. Al Monza basterà pareggiare, o perdere con un goal di scarto, ma segnando almeno due reti (esempio 3-2 o 4-3).
E’ la seconda partita più importante della storia della Viterbese se si guarda indietro. Inutile dire che al primo posto ci fu quella del 20 giugno 2004. Crotone-Viterbese finale ritorno per salire in Serie B. All’andata, al Rocchi il match si chiuse sullo 0 a 0, e quel giorno di giugno a festeggiare fu il Crotone di Gasperini che sconfisse i gialloblu di Guido Carboni con un netto 3 a 0 e volò in B.
Il 25 aprile 2018 la Viterbese giocò sempre il ritorno della finalissima di Coppa, ma dopo il KO casalingo per 1 a 0, l’Alessandria sembrava la grandissima favorita, invece dopo il goal di Di Paolantonio che pareggiò le cose, ci pensò l’arbitro Volpi a salire in cattedra, negando un rigore a Jefferson e assegnandone uno dubbio ai locali, che poi presero il largo con la tripletta di Marconi e alzarono la coppa fra le polemiche infuriate di Camilli.
Ne è passato di tempo, la Viterbese ha cambiato allenatori e uomini, ma al comando è rimasto sempre lui, il Presidente Camilli che ha lottato fino a novembre per farsi spostare di girone e che si merita un premio per quello che sta facendo da sei anni a Viterbo, nonostante a volte ci siano state incomprensioni (subito risolte) con l’ambiente.
Oggi vestitevi di gialloblu, portate sciarpe, bandiere, entrate prima allo stadio per evitare le code e per 90’ (o 120’) cantate, saltate e urlate seguendo i ragazzi che hanno seguito la Viterbese anche in trasferte lontanissime sfidando maltempo e imprevisti (vedi la gara di Siracusa con aerei bloccati a causa dell’Etna).
“Semo tutti de n’sentimento”!