La partita tra Viterbese e Cavese termina senza assistenti, una situazione paradossale che rasenta il ridicolo. In sala stampa il direttore generale Diego Foresti è un fiume in piena: “Secondo me era una partita da pari, se fa gol Molinaro stavamo parlando di un’altra cosa. La cosa più grave però è che nel 2020, facciamo grandissimi sacrifici, i presidenti investono milioni di euro e dobbiamo finire la partita senza segnalinee, ditemi se vi sembra normale. Non ho mai mancato ad un’assemblea di Lega negli ultimi cinque anni, invece di parlare di fair-play, perbenismo e tante altre cose parliamo di cose fondamentali, di cose vere, di cose che cambinmo le stagioni. Poi il gol fuorigioco o no, ci sta, perché anche l’assistente può sbagliare ma il problema è che da quel momento non si è più giocato al calcio. Sul campo il fuorigioco sembrava più evidente ma è il concetto che non va bene, ci hanno cambiato tre arbitri in 24 ore ora arriva l’ultima terna con l’assistente che aveva problemi fisici, ma di cosa parliamo. Nel nostro girone ci sono squadre che investono dieci milioni di euro, ma è assurdo, è una cosa anomala perché tre arbitri in 24 ora e finiamo senza segnalinee, forse meritiamo un po’ di rispetto. Siamo alla quindicesima giornata e ricordatemi un episodio dove la Viterbese ha fatto un punto per un errore arbitrale a favore nostro. Nel mezzo mezzo è sempre per gli altri, nel primo tempo l’assistente ha sbagliato cinque volte, nelle mischie ci ha fischiato un fallo contro con un avversario che teneva la palla a terra con le mani. Nella prossima assemblea di lega è un argomento da affrontare, non è il caso di oggi perché l’arbitro ha cercato molto la comunicazione, il dialogo ma nove su dieci sono presuntuosi e poi in lega ci chiedono rispetto e collaborazione. Magari potevo perdere tre a zero con gli assistenti ma l’assurdo è l’assenza di segnalinee, volevo vedere se accadeva in un altro campo. Ho fatto la guerra con Camilli per due anni ed aveva ragione, parliamo di cose serie, di regole, nell’era del professionismo non c’è il quarto uomo, però caso vuole che tutte le situazioni strane capitano sempre a noi. Il presidente Romano merita rispetto, ma questi episodi fanno scappare i presidenti dal calcio. Il mio è uno sfogo ma parlo anche per altre società perché oggi è capitato a noi domani può capitare ad un altro ed il caso vuole che si perde la partita per un gol dubbio. Mi sembra di essere tornato alla terza categoria, ma di cosa parliamo. Cambiare le regole, non si può giocare come all’oratorio e tra l’altro negli ultimi quaranta minuti non si è mai giocato, quello che da fastidio è la mancanza di rispetto e pretendiamo di essere trattati come altre squadre. La solita solfa, forse me ne mancano sette forse sei di punti per errori arbitrali clamorosi. Non voglio puntare il dito su nessuno ma è il sistema che non funziona su certi regolamenti, il mio deve essere un appello perché spero che nella prossima assemblea di Lega venga valutato positivamente”.