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Non si farà, ma nell’ipotesi di una B a 40 squadre, la Viterbese “deve” esserci.

Il Coronavirus ha sospeso i campionati, ma non le proposte per riformare il calcio.

Sono tante le idee su come riformulare i vari campionati, soprattutto con la previsione del disastro economico che investirà molte squadre.

E si. Nella situazione normale pre virus, erano già molte le squadre a soffrire una situazione finanziaria a dir poco compromessa. Si parlava di alcune società che stavano andando verso il fallimento.

Figuriamoci cosa accadrà nel futuro prossimo, quando molte risorse economiche non saranno più disponibili dalle mancate conferme delle sponsorizzazioni.

Una delle ipotesi di riforma del calcio professionistico è quella di rimodulare la serie B in due gironi da 20 squadre. E la serie C diverrebbe una categoria semiprofessionistica o addirittura dilettantistica.

La serie B è composta da 20 squadre. Bisogna trovarne altre 20 dalla serie C. Con quali criteri?

Le 20 con la migliore media punti dei 3 gironi di C? A questo punto la Viterbese è fuori. E magari a trovare beneficio potrebbe essere una neo promossa che ha indovinato un campionato spettacolare, almeno fino alla trentesima giornata.

Noi pensiamo che un criterio fondamentale è da considerare il passato degli ultimi 5 anni, la solidità economica delle società che hanno oltretutto rispettato tutte le incombenze economiche nei confronti dei tesserati e degli organi competenti. E’ sicuramente il riconoscimento migliore che si può dare ad una conduzione societaria sana, onesta e professionale.

A questo punto, grazie anche, e soprattutto alla conduzione di Piero Camilli prima e di Marco Arturo Romano nell’ultimo anno, la Viterbese avrebbe enormi possibilità di far parte della serie B.

Sarà anche un ipotesi di riforma che non andrà in porto, ma qualora dovessere prendere corpo questa possibilità la Viterbese DEVE rientrare tra le 20 squadre che accederanno alla serie cadetta per i motivi suesposti.

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