Come ogni estate riparte il toto-gironi e tutti i grandi scienziati ed esperti calciofili si prodigano per compilarli. Alla fine poi ci saranno sempre scontenti e “raccomandati” e per questo crediamo sia giunta l’ora di abbandonare la vecchia e “provinciale” suddivisione geografica per affrontare un tema carissimo al presidente Ghirelli con il quale, nel corso degli interventi nelle nostre trasmissioni di Diretta Sport, ci siamo spesso confrontati su questo argomento. Il sogno di Ghirelli è quello di formare gironi nazionali con squadre provenienti dalla Val d’Aosta alla Sicilia ma deve fare i conti con la resistenza della stragande maggioranza di società alle quali va benissimo la formula attuale. E allora, aggiungiamo noi, perché club come la Viterbese o la stessa Ternana si debbono sobbarcare trasferte massacranti, quest’anno tra l’altro ci saranno diversi turni infrasettimanali, con una media di oltre 1000 chilometri a viaggio ed altre la domenica vadano a fare la classica gita fuori porta, è il caso delle toscane. Ecco perché ci vuole una giusta regola che alla fine accontenti tutti e per questo rimane solo il sorteggio integrale, parlare di costi, è comodo per tanti club ma in un campionato professionistico è ridicolo anche perchè questi costi alla fine pesano solo sulle spalle di pochi. Se andiamo a guardare la collocazione della Viterbese è ad un passo dalla Toscana e sulla costa tirrenica, elementi da non trascurare. E perché a pagare debba essere solo ed unicamente una sola società che da due anni si sobbarca migliaia di chilometri? Prendiamo il caso dell’Olbia, non ce ne vogliano i nostri amici sardi, che viene collocata nel girone settentrionale, per motivi logistici dicono in Lega e allora perché per una società come Viterbo questi motivi non vengono considerati? Tante società sarde di altre discipline militano nei gironi meridionali, pallavolo, rugby, e tante altre, e ci sembra giusto che in relazione al campionato disputato le società si debbano assumere i costi dovuti, altrimenti c’è sempre il campionato interregionale o l’eccellenza. Per questo speriamo che alla fine prevalga il buon senso e che finalmente, anche per dare lustro e rivalutazione a questo campionato di serie C, si arrivi a formare gironi nazionali o nell’ultima delle ipotesi si arrivi ad un sorteggio integrale, è ora di lasciarci alle spalle figli e figliastri sennò, come detto, chi non può faccia la serie D con notevoli risparmi sulle trasferte. Ultima considerazione, molto dipenderà oggi dall’esito dello spareggio tra Perugia e Pescara che potrebbe cambiare e di molto la composizione dei gironi. Noi siamo per una bellissima serie C a livello nazionale anche perché, leggendo i club di questo campionato, non ci sembra giusto vedere gironi come quello meridionale che assomiglia ad una B2 ed altri che sarebbero decisamente molto più abbordabili. Noi siamo con Ghirelli e la sua linea di spalmare i 60 club lungo tutto il territorio nazionale, in fin dei conti con aerei e frecce varie non ci sembra così irrealizzabile, poi alla fine c’è sempre il sorteggio.