Quale è stata la spinta per realizzare il nuovo inno della Viterbese?
E’ stata un proposta che mi ha fatto il Club Viterbese 1908, che in accordo con la società gialloblù mi hanno dato questo onere ed onore. Io li ringrazio per questo regalo. La spinta è venuta da sola dato che io ho nel sangue i colori della nostra squadra avendo frequentato la curva nord per 20’anni.
A cosa ti sei ispirato?
Mi ci è voluto veramente poco per scriverlo. Sono partito da un coro storico della curva che ci ha copiato tutta Italia, e che tra l’altro ho concepito io quando ero il lancia cori della curva. Con un ritornello così, fare le strofe, è stato un attimo.
Che emozione hai provato quando hai ascoltato il prodotto finito?
L’emozione è stata forte per me, perché questa canzone rappresenta 20’anni della mia vita. Dentro le parole di questa canzone c’è tutto me stesso. Sono sicuro che ci riconosceremo tutti dentro questo mantra.
Cosa ti piacerebbe facesse la curva nord al rientro sugli spalti quando sarà finito il lockdown?
E’ fatto su misura per la curva nord, dato che il ritornello è stato preso in prestito dal coro cantato dai magnifici tifosi. Come sempre saranno loro a cantarlo, non solo al rientro, ma in ogni partita della nostra amata Viterbese.
Quanto ti manca la curva?
La curva mi manca molto avendola frequentata per 20’anni. L’ho preso sempre con serietà lo stare in curva.
Dal momento che sono venute meno le energie ma soprattutto il tempo, ho preferito staccarmi perché non mi piace fare le cose a metà. Ma con la mente sono sempre lì, nella mia curva.
Cosa pensi della Viterbese di quest’anno?
Da un punto di vista dell’approccio umano mi sembra che stiano lavorando in maniera perfetta. Hanno portato Rossi, il figlio del capofacchino della macchina di Santa Rosa. Una viterbesità apprezzata.
Da un punto di vista tecnico, spero e sono sicuro che la Viterbese farà un grande campionato.
Presenterai l’inno prima della gara con l’Avellino nel tuo stadio. Che emozione pensi proverai?
Già oggi fare il sound check nel mio stadio vuoto è stato una emozione incredibile perché, ti ripeto, il Rocchi è stato per me una seconda casa. E’ il coronamento di un percorso che mi onora. Non vedo l’ora che la stessa cosa possa essere ripetuta quando gli stadi saranno aperti. Sarà molto più bello, perché lo canterà tutto lo stadio e sarà un boato allucinante.