Si sono disputate solo poche giornate dall’inizio del campionato, e la situazione in tema di Covid-19 desta già grande preoccupazione, con la situazione in termine di contagi che a livello nazionale è rapidamente peggiorata nelle ultime settimane, facendo conseguentemente schizzare il numero di positivi anche nelle rose delle varie squadre.
La stagione estiva ci aveva fatto illudere che il peggio ormai fosse alle nostre spalle, ma in realtà, questo maledetto virus, non è mai andato via. Ora, come era prevedibile, con l’avvicinarsi dei primi freddi e con le città che quotidianamente vedono i loro trasporti pubblici scoppiare, c’è da stare particolarmente attenti.
Stanno crescendo i casi in modo vertiginoso, il governo ha ricominciato a prendere misure di contenimento che avevano preceduto il lockdown, e il solo pensiero che possa ripetersi un blocco totale della nazione fa tremare i polsi per tutto quello che ciò comporterebbe, in quanto significherebbe distruggere totalmente il tessuto sociale ed economico della nostra nazione, già fortemente provato. Vedremo.
In tutto questo contesto, per quanto concerne il mondo del calcio, coloro che gestiscono il potere decisionale di questo sport, hanno pensato di introdurre per questa stagione la cosidetta regola del 13. In cosa consiste: non hai a disposizione 13 giocatori perché contagiati dal Covid ? Problema tuo e partita persa a tavolino.
Il “bonus” del rinvio match te lo puoi giocare una sola volta, ma non si possono rinviare le partite ad oltranza, in quanto si creerebbe alla lunga un intoppo nel calendario.
Il problema è che il virus ha dimostrato di avere i suoi tempi, più o meno variabili. I tempi del contagio non sono per tutti uguali e questo aggiunge problemi su problemi per le società che, come la Viterbese, si trovano loro malgrado ad affrontare tale situazione.
Quali sono le conseguenze di tutto ciò quindi; la sensazione è che questo campionato, a meno di stravolgimenti regolamentari, ne uscirà falsato. Regole più o meno discutibili e che magari solo una presa di posizione unitaria delle società le potrebbe rimettere in discussione.
Niente a che vedere con il calcio che tutti noi appassionati siamo abituati a vedere e commentare e la sensazione è che nostro malgrado, sarà così per parecchio tempo.